Nel panorama cinofilo italiano, negli ultimi anni, a un apprezzabile interesse per gli aspetti emotivi, sociali e relazionali nel cane si è accompagnato un processo di progressivo disconoscimento, fraintendimento e poi rifiuto dei principi del comportamentismo. In sostanza, l’aver introdotto in ambito educativo cinofilo tematiche come il mondo emotivo e sociale del cane e modalità di apprendimento quali l’insight, l’apprendimento sociale e in generale i modelli cognitivi, ha creato una ingiustificata frattura fra questi ultimi e i modelli behavioristi, ritenuti riduttivisti, meccanicistici e quindi inadatti a descrivere il complesso mondo cognitivo ed emotivo del cane.
Ma ha senso contrapporre cognitivismo e behaviorismo? Davvero il behaviorismo è un approccio riduttivista, che non tiene conto delle emozioni e delle capacità cognitive del cane?
In questo seminario
- cercheremo di capire i motivi della frattura fra i vari approcci
- approfondiremo il valore e il significato del behaviorismo e neobehaviorismo, con esempi di applicazione nell’apprendimento dei cani
- scopriremo che il senso del lavoro di Pavlov va molto al di là del “cane che sbava”
- scopriremo che il senso del lavoro di Skinner non è creare associazione fra stimolo e risposta
- scopriremo che la propensione a voler controllare il cane da una posizione di superiorità non proviene dal behaviorismo
- scopriremo cosa sono e che funzione hanno i “condizionamenti”

 

Cristina Bonini studia i cani da oltre 20 anni. È Psicologa specializzata nei disturbi dell’apprendimento, docente di Scuola Secondaria Superiore, EsCAC (Esperta Cinofila nell’Area Comportamentale), membro della Commissione Tecnica di AIECI (Associazione Istruttori Educatori Cinofili Italiani), già docente del Master in Istruzione Cinofila dell’Università di Pisa.
Il seminario è adatto a chi già possiede conoscenze di base sui principi dell’apprendimento.

Per informazioni e iscrizione
canidelcastello@gmail.com