Nati Liberi - Cinzia Barillaro
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Organizzato da: Alice Zelaschi
Docente: Cinzia Barillaro
Giornate dell'evento
Dal: 21/05/2022 al: 22/05/2022
Live Freedom
Romano di Lombardia(BG) - (Lombardia)

Nati Liberi: Va’ dove ti porta il naso dei tuoi desideri!

Vivere ed evolvere con un cane randagio o semiselvatico

La tratta dei cuccioli dei randagi e dei cani semiferali dal sud al nord è diventata un fenomeno ampio. I motivi sono tanti, il più saliente è che ancora moltissimi volontari, spesso dal cuore d'oro, non sanno che esiste una profonda differenza fra cani urbanizzati, nel senso che sono nati e cresciuti nelle case umane (o negli allevamenti) e cani nati liberi. E sembrano non sapere che spesso differente è l'esito delle adozioni. Al momento vivo con due cani selvatici (ex perché oramai fra divani e coccole sono indistinguibili a un occhio inesperto) e due randagi figli di randagi. Non è la stessa cosa che vivere con cani nati e cresciuti fra gli umani. Soprattutto non è stato per niente lo stesso il percorso per arrivare al loro cuore. Non sono cani problematici, anzi! Hanno un sistema nervoso incredibile, centrato, una mente aperta e lucida; intelligenti, sanno creare legami affettivi profondi, comunicare fra cani in modo raffinato, minimalista; come bilanciano loro le emozioni, dalla tenerezza alla rabbia, non lo so fare neppure io umana a cinquant'anni. Quando hanno un problema, ci pensano e lo risolvono; lo risolvono senza remore, senza filamenti appiccicaticci che sempre più spesso impastoiano di ansie e paure i cani che invece vivono con noi nelle scatolette e nei viali tutti dritti della città. Li risolvono sì i problemi, eccome! I LORO problemi. Mentre risolvono uno dei loro problemi, te ne regalano dieci a te. Tu che hai in casa un cane di origine semiferale e non lo sai, sei esasperato. Ti viene detto che è fobico, cioè ammalato di paura cronica e ti propongono di farlo curare. E te lo dicono in buona fede, non lo hanno riconosciuto, quel cucciolo trovato in strada in mezzo alla campagna che pare deserta. Invece spesso c'è la mamma, nascosta come una sciacalla, tutta una famiglia di cani elusivi come cervi, che aspettavano che i volontari se ne andassero via per riprendersi i cuccioli alle loro prime uscite dalla tana. È così che hai in casa il figlio della "sciacalla", mentre la sciacalla piange la perdita dei figli, laggiù in una campagna lontana o in canile.

Hai in casa uno dei cani più cane della terra, con una psiche canina pronta ad esprimersi e ad espandersi, a insegnarti chi è il cane. A te però viene detto che è malato, va curato, per poi proporgli una routine cittadina, ficcarlo dentro regole incomprensibili, non sue e poi fingere che tutto vada bene così. Una cosa simile può non di rado accadere quando si adottano cuccioli di razze primitive, con propensioni più vicine a quelle dell'antenato ancestrale, come accade per molte razze da caccia o per i lupoidi. Non so perché stiamo facendo questo ai cani. Li amiamo così tanto da smembrare le loro famiglie, salvarne i figli deportandoli per poi affidarli alle cure di chi non è pronto. Mi viene quasi da ipotizzare che questi cani li attragga il nostro inconscio. L’inconscio li chiama come le Sirene con Ulisse. Li chiama forte forte perché ci aiutino a divelgere la scatola in cui siamo intrappolati. L’io non lo sa di questa scatola, ma l’anima sì. Così una parte sotterranea di te chiama aiuto e in aiuto arriva "il lupo", il cane ancestrale...la tua natura selvaggia.

Nelle fiabe antiche russe il lupo spesso è simbolo della Madre Terra, delle leggi della fisica e degli elementi, indocile, ti guida e nutre o esaudisce i tuoi desideri più belli.

"Il lupo" al sistema della società occidentale non ci sta. Tu ci sei dentro bello inquadrato e "chiami il lupo" che ti porti via. Ma spesso quando "il lupo" arriva, ti spaventi. Allora tieni "il lupo" alla catena accanto a te lì, nel tuo cubicolo, seduto tu, a cuccia lui. La società è un macroorganismo che ti divora la personalità, ti sbuccia come un'arancia, leva come scorie tutte le cose del tuo spirito che le danno noia. Ti tiene buona una parte e sputa il resto, leva i semini molesti, si sbarazza di tutte le cose del tuo spirito che le danno noia. Ti tiene buona una parte e sputa il resto, come scorie. E le scorie sono “piccole cose”, come la creatività, l’immaginazione, l’anelito alla felicità, alla libertà che “libe”, gode, ama e danza. Soffoca la vita, la distrugge. "Il lupo" è lì che smatta. Fuori, via! Va’ dove ti porta il naso dei tuoi desideri! Vai dove l'erba cresce alta tanto quanto la sua specie le chiede. Dove tu puoi essere grande quanto il tuo Spirito lo vuole; dove il timo fiorisce; dove il bosco di farnie e carpini si riprende il maltolto, esala ossigeno e offre milioni di case di legno marcio ad animali che vanno sparendo. Fuori via! Vai assieme al tuo cane strano, incoercibile che non si piega a un sistema che divora la terra sulla quale stai. Prendi l'occasione, non lasciarti sfuggire l’intuizione che rinasce, nutri chi è bene nutrire.

Il tuo inconscio ha chiamato un cane senza guinzaglio perché la libertà la vuoi più intensamente tu di lui. Essere felici è una meta che potete raggiungere se galoppate l'uno al fianco dell'altro. Si aprono gli universi negli universi e magari li trovi dietro casa. Se lo metti in gabbia, se accetti e ti accontenti di situazioni statiche non saprai mai quanto è bello svestirsi del vecchio mondo per creare qualcosa che avevi nel cuore da bambino, quando ancora eri nelle braccia di Dio. Lì sapevi, sentivi, ridevi e forte forte desideravi.

Un cane così se lo inquadri ti distrugge la vita, te la distrugge. Se lo rifiuti, se lo riporti al canile, sei tu che distruggi la sua vita. Se lo ascolti, allora sì che molto e molto può avvenire di nuovo.

Quando vai al canile per scegliere il tuo futuro, ti prego! informati bene, chiedi informazioni agli etologi, ai veterinari comportamentalisti e agli educatori cinofili studiosi di etologia, che siano capaci di cogliere la comunicazione e l'intenzione dell'individuo. Lì, al canile o in un allevamento quel giorno si giocano i futuri di due persone, quella del cane e la tua.

Ne ho scalate proprio tante di montagne con precipizi da paura, ci sono cascata a picco in alcuni precipizi, ho vissuto nella notte fuori dal tempo, e sì, mi sono disperata, per aver accettato l'opportunità offertami da Parsifal, Tarpha, Viena e Liver, nati liberi. Siamo ancora in cammino, ma le cose che mi vanno insegnando e i luoghi dove mi conducono mi riempiono l’anima, mi riconducono a me, a quella che voglio diventare e mi portano a ringraziare la Vita, sempre.

Un tempo intoccabili, inavvicinabili, volitivi, per loro, più che mai, ho scoperto il potere della musica, della filastrocca e del canto come un vento potente e gentile che sintonizza i cuori, ci porta a comunicare su un piano altro, dove trovarsi è possibile, per poi ritrovarci su un divano senza sapere come, braccia nelle braccia, affidati gli uni agli altri.

Con loro non vale la domanda "Cosa devo fare per poterlo accarezzare e portare in passeggiata in città?" non vale.

Con loro la domanda è: Come è bene diventare per raggiungere il loro cuore?

Saranno loro un giorno ad affondare la spalla sulla tua schiena, a sorridere alla città e a ogni dove esplorando assieme a te.

Se lo fai per loro, lo hai fatto per te. Liberando ti liberi.

Ne saranno presto felici anche gli altri cani e tanti altri animali, e gli alberi... Non è facile, ma è semplice.

In queste due giornate proviamo a cominciare questo cammino.

Testo di Cinzia Barillaro

Etologa Naturalista - Istruttore Cinofilo Cognitivo Relazionale

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